Lo sceneggiato sulla “vita” di Einstein, proposto in due puntate su RAI UNO il 26 e il 27 ottobre 2008, è stata una vera e propria delusione. Peccato. Meritevole il tema e lo sforzo, tuttavia si è travisato molto e traslasciato il più. Non ho compreso il messaggio e lo scopo stesso dello sceneggiato; cosa esattamente volesse esprimere e quale messaggio volesse fornire.
Nessun riferimento all’amico di tutta una vita Michele Besso, i cui ringraziamenti si possono trovare alla fine del memorabile articolo Sull’elettrodinamica dei corpi in movimento:
Per concludere, mi sia concesso menzionare l’amico e collega Michele Besso per avermi assistito fedelmente mentre lavoravo ai problemi discussi qui, e ringraziarlo per i numerosi e preziosi suggerimenti.
Interpretazione, a mio giudizio, assai discutibile del ruolo di padre e marito. Anche l’atteggiamento “sfrontato” dato al “personaggio” mi è sembrato esagerato e privo di quel vero significato di “uomo libero” che emerge dagli scritti e dalle lettere dello stesso Esintein.
Per la parte scientifica, poi, non si è detto nulla; qualche accenno mal proposto con evidenti errori di concetto, contribuendo ancora una volta ad “ingigantire” l’alone di mistero e la sensazione di incomprensione totale intorno al lavoro dello scienziato.
Personalmente, quindi, non mi è piaciuto affatto. Davvero un peccato aver sprecato una così bella occasione di mostrare, davvero, quali meraviglie riuscì a scorgere un uomo “comune” come tutti noi.